HAVE A LOOK AT THIS MOMENT
I've never dipped my feet into the personal-post ocean, don't really know why. Every single time I want to sit here and write about myself, something holds me back and then I think it's better to talk about that new lipstick. But not today: today I'm typing with my hands still frozen form the cold outside, because I've literally just walked through the door.
The thing is you don't know much about me - let's say nothing - but if you did, you would know I am the biggest daydreamer.
If you asked me where I hope I'll be in five years, I have no doubt: european city - let's include New York aswell -, skinny jeans - big sunnies, marvellous hair, ten kilos thinner.
If you asked where I think I'll be in five years, then my negative heart takes over and I'm thinking about still living with my parents, still a student, horrible hair, ten kilos fatter.
But if you asked me where I am now, I wouldn't know the answer.
I've already planned my future, multiple times, and worried about it a lot. That essay I still need to write down, that test I failed, that party I really don't want to go to, uni or not uni? And what if I move and I can't keep in touch with my family anymore? Even on the way home after hanging out with my friend I find myself wondering "I'm gonna miss them once I leave... I could ask them to come over, but what if they can't afford the ticket?" and I'm still in high school!
But today, as I was walking home all chubby, cold and amused, I had a revelation.
Focus on the present.
This moment, not a second further.
How do I feel?
What have I accomplished?
What have I learnt?
And this is how I've realized something very weird and funny: I was happy. Right there, in that moment, without all the problems that usually bury me, without trying desperatly to find happines, I was happy.
I don't really know what's this post about, maybe it's an advice kind of post. Don't focus on things you haven't done yet, but on what you've already done and, especially, what you're doing now.
And maybe you will like what you see more than you ever thought you would.
Now I really gotta hurry because I still don't know what to wear tomorrow and there's that art essay I still need to start working on.
Nah, JK.
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Non scrivo mai post personali, non so perché. Ogni volta che ho voglia di farlo qualcosa mi ferma e il giorno dopo penso che forse sia meglio scrivere di quel nuovo rossetto che ho comprato. Ma oggi è diverso: oggi sto scrivendo con le mani ancora mezze congelate perché sono letteralmente appena tornata a casa, giusto il tempo di infilarmi la maglietta del pigiama.
Il punto è che voi non sapete molto di me - diciamo pure niente - ma io sono una che la maggior parte del tempo sta con la testa per l'aria, a fantasticare sulle cose più varie. Se mi chiedeste dove vorrei essere fra cinque anni non ho esitazioni: grande metropoli europea - mettiamoci pure New York, va, giusto per non fare discriminazioni -, un look alla Kate Moss jeans aderentissimi-occhiali da sole enormi, capelli perfetti, dieci chili in meno, un lavoro molto chic - che ancora non ho idea di quale possa essere -, un'agenda con monogramma Louis Vuitton in una mano e un bicchiere di Starbucks nell'altra.
Se mi chiedeste dove credo di essere, allora la mia negatività prende il sopravvento e penso casa dei miei, a studiare una materia inutile, coi capelli schifosi e dieci chili in più.
Il fatto è che non saprei rispondere alla domanda dove sono adesso.
Assurdo, lo so, ma vero.
Sono sempre proiettata verso - e preoccupata per - il futuro, sia quello prossimo (quella relazione che ancora non ho scritto, quel compito andato male, quella festa a cui non voglio andare) che quello molto lontano (che facoltà scegliere, e poi, che lavoro, e se mi trasferisco, avrò ancora tempo per la mia famiglia?) tanto che dopo ogni uscita con i miei amici penso: "Cavolo, mi mancheranno quando non vivrò più qui... Potrei farli venire da me, ma potrò offrirgli il biglietto?" anche se non ho ancora iniziato neanche il secondo anno di liceo!
Oggi, però, mentre stavo tornando a casa cicciottella, infreddolita e divertita, ho avuto una sorta di illuminazione.
Concentrarsi sul presente.
Questo preciso istante, neanche un minuto più avanti.
Come mi sento, cosa provo?
Quali obiettivi ho raggiunto?
Quali lezioni ho imparato?
E ho scoperto una cosa molto strana e divertente: ero felice. In quel momento, in quell'istante preciso, bloccando tutte le preoccupazioni che di solito mi ricoprono fin sopra la testa, dimenticandomi per un secondo di cercare disperatamente di essere felice, ero felice.
Non so bene che senso abbia questo post, magari lo dovete prendere come un consiglio. Non pensate a ciò che dovete ancora fare, ma a quello che avete fatto e, soprattutto, a ciò che state facendo ora.
E magari vi renderete conto che la vostra vita non fa poi così schifo.
Ora devo andare che non so ancora che mettermi domani al compleanno di mio zio, per non parlare della presentazione di storia dell'arte ancora da finire!
Nah, scherzo.
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PERSONAL
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